Al termine dell’Adunata nazionale di Vicenza il Presidente Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha inviato una lettera di ringraziamento al presidente nazionale Sebastiano Favero. Ciambetti ha prestato sevizio al gruppo Agordo del 6° artiglieria ed è iscritto all’Ana nel gruppo di Sandrigo (Sezione di Vicenza “Monte Pasubio”).

Caro Sebastiano, rileggendo le tue dichiarazioni a margine della conclusione di questa – già storica – 95ª Adunata, mi ha colpito una frase “lo non ragiono in termini numerici ma mi piace guardare al risultato dal punto di vista della partecipazione, del senso di ‘alpinità'”.

Comincio dalle tue parole per ringraziarti per quella che non esito a definire “un’impresa”: se i bilanci al termine delle manifestazioni si fanno sempre con i numeri, le tue parole dimostrano ancora una volta come gli Alpini sappiano ragionare in modo diverso, chiamando in causa valori, sentimenti condivisi, senso di appartenenza, coraggio e solidarietà.

Ho volutamente lasciato per ultima la pace, tema e cuore dell’Adunata di Vicenza: una pace che gli Alpini hanno sempre contribuito a costruire, anche e soprattutto in tempo di guerra, non smettendo mai di pensarla come reale e non utopica.

Nel “Sergente nella Neve” c’è una frase di Mario Rigoni Stern che sintetizza bene l’animo e lo spirito degli Alpini, di tutte le Penne Nere: “Questi i risultati della pace e della libertà: lavorare e costruire per il bene degli uomini, di tutti gli uomini; non uccidere, distruggere e conquistare con la forza delle armi, ma vivere con il lavoro per la fratellanza e l’aiuto reciproco”.

Anche se i numeri sono sterili, permettimi – da ex assessore regionale al Bilancio – di riepilogarli affinché il mio ringraziamento per quanto hai fatto in qualità di Presidente ANA, possa arrivarti con il giusto peso: 500 mila presenze, 100 mila Penne Nere, una sfilata durata ininterrottamente più di 13 ore.
Credo non ci sia altro da aggiungere. Cordialmente,

Roberto Ciambetti
Presidente Consiglio Regionale del Veneto